Settembre è il mese del ritorno. Agende che si riempiono, progetti che ripartono, strumenti digitali che tornano al centro della quotidianità.
Ma il “back to office” non si gioca più soltanto tra scrivanie e sale riunioni: oggi la vera sfida è digitale.
Una password dimenticata, un bug mai risolto, una dashboard confusa o una mail di phishing ben costruita possono rallentare un’intera squadra.
Ecco perché tre leve – UX, qualità del software e cybersecurity – diventano essenziali per garantire un settembre fluido, produttivo e sicuro.
Il ritorno dalle vacanze è già abbastanza impegnativo. Se a questo si aggiungono strumenti interni poco intuitivi, la frustrazione è assicurata.
Secondo McKinsey, il 65% dei dipendenti ritiene che strumenti digitali più semplici migliorerebbero la produttività aziendale. Un dato che non sorprende: basta un login complicato o un flusso mal progettato per far perdere tempo (e motivazione).
Le aziende che funzionano meglio sono quelle che sanno anticipare le frizioni:
Onboarding guidati, che evitano errori ai nuovi assunti.
Dashboard personalizzate, che mostrano subito le attività più rilevanti.
Micro-interazioni intelligenti, come notifiche contestuali o checklist automatiche, che accompagnano l’utente senza distrarlo.
Per approfondire questo aspetto, esplora il nostro white paper The Impact of User ExperienceL’esperienza UNGUESS: con il testing collaborativo della community Tryber, i team possono osservare come utenti reali interagiscono con i loro strumenti, scoprendo bug nascosti e ostacoli UX che altrimenti resterebbero invisibili.
Il rientro in ufficio mette sotto stress applicazioni interne, tool di collaboration, portali HR. È proprio in questi momenti che un bug non rilevato può trasformarsi in un collo di bottiglia.
Il crowdtesting si è affermato come soluzione concreta per ridurre il rischio: una rete di tester diversificati è in grado di individuare difetti su device, browser e sistemi operativi differenti – molto più velocemente rispetto ai team interni.
L’approccio UNGUESS: campagne di test rapide e distribuite permettono alle aziende di verificare la stabilità delle app prima del rientro, così da evitare rallentamenti proprio quando la produttività deve accelerare.
Settembre non è solo sinonimo di rientro in ufficio: è anche uno dei periodi preferiti dai cyber criminali, con un aumento del 20% delle campagne di phishing a settembre rispetto alla media annuale. Il motivo? I dipendenti sono meno attenti dopo le vacanze e più esposti a errori banali.
La difesa non può essere lasciata al caso:
Formazione continua per riconoscere e segnalare tentativi di phishing.
Penetration test e bug bounty per scovare vulnerabilità concrete.
Sistemi di alert proattivi per ridurre i tempi di reazione.
L’esperienza UNGUESS: grazie alla community di ethical hacker, le aziende possono simulare attacchi reali in ambienti sicuri, individuando punti deboli prima che vengano sfruttati.
Per un back to office efficace, le aziende dovrebbero puntare su tre pilastri:
UX: interfacce intuitive e testate con utenti reali.
Software Quality: strumenti interni collaudati e privi di bug.
Cybersecurity: prevenzione e simulazioni realistiche contro gli attacchi.
Il ritorno al lavoro è sempre una sfida, ma se gestito bene diventa anche un’occasione: quella di ripensare la digital experience aziendale come leva di produttività e benessere.