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Conversion Rate Optimization: 5 step per migliorare la CRO nei siti

Scritto da Lorenzo Fanetti | 28-mag-2020 22.00.00

Ogni volta che si sviluppa un sito web o un progetto, è la seconda domanda, insieme alla formalizzazione degli obiettivi, da farsi: dopo aver portato i tuoi utenti sul nostro sito, come migliorare il tasso di conversione? Spoiler: la CRO è sempre la risposta giusta.

 

Come sai, ogni sito ha diversi obiettivi di conversione, per questo un’efficace Conversion Rate Optimization avviene grazie a un approccio basato sull’ascolto e l’analisi del comportamento degli utenti e sul miglioramento continuo. Il suo obiettivo non è unicamente un’ottimizzazione delle conversioni (per un e-commerce basterebbe un abbattimento dei prezzi), ma un aumento del fatturato, facendo leva su diverse discipline come la data analysis, lo UX design, la SEO, il copywriting, il content design e il neuromarketing.

 

I vantaggi della Conversion Rate Optimization

Il maggior vantaggio competitivo della Conversion Rate Optimization è la riduzione dei costi di acquisizione (o CPA): permette di ottenere di più a parità di spesa e quindi moltiplica il valore del proprio budget.

La riduzione dei costi di acquisizione può essere un vantaggio in due direzioni: si potrebbe incrementare il budget sui canali già battuti e più efficienti oppure decidere di testare altre fonti per diversificare il business e quindi il target.

Un altro modo in cui la CRO è di notevole aiuto al tuo sito è l’aumento del valore del carrello medio (o del lead), tutto questo esercitando un’influenza sull’acquisto di più prodotti oppure dello stesso numero di prodotti a maggior valore (aumento del CRR, Customer Retention Rate).

Ultimo elemento che fa emergere il tuo sito rispetto ai competitor: la CRO consente di diminuire il churn rate, quindi l’abbandono del carrello, e di aumentare il CLTV, ovvero il Customer Life Time Value.

 

Perché nella CRO non esistono best practice. 5 step da cui partire per migliorare il tuo sito

Il cuore della Conversion Rate Optimization è un assunto chiaro: non esiste una soluzione one for all né best practice. La chiave è fare continue verifiche e test di ogni cambiamento e, solo in un secondo momento, quando si ha la certezza statistica che generi un miglioramento, mettere in pratica la modifica.

Ecco a te 5 step operativi che ti aiutano a delineare un’ipotesi di ottimizzazione del tuo sito.

 

  1. Il primo step è legato alla diagnosi e all’analisi del funnel di vendita: una fotografia del brand nella sua interezza, dei suoi utenti e del funzionamento o meno del processo che porta alla conversione. Avviene prima una mappatura dell’intero flusso di acquisto, poi si passa all’analisi delle singole sezioni (con i drop!) per poi concludere con un documento con le specifiche per trasformare gli utenti in acquirenti;

  2. Il secondo passaggio è un’analisi euristica che tiene conto degli elementi che possono impattare negativamente sull’esperienza dell’utente con strumenti di monitoraggio ma anche eyetracking, sondaggi dei visitatori e un report dettagliato. Quest’analisi parte da alcuni parametri centrali come rilevanza (la pagina soddisfa le aspettative dell’utente?), chiarezza (i contenuti e l’offerta sono raccontati in modo efficace?), valore (possiamo incrementare il valore comunicato?), attrito (ci sono elementi che creano dubbi?) o distrazione (la navigazione è un percorso lineare verso l’obiettivo?).

  3. Il terzo step è l’analisi tecnica, ossia una fase necessaria per focalizzarsi sui KPI più importanti e analizzare i pain points che costituiscono un intoppo nel funnel. Questa fase può essere condotta attraverso tool analitici, user test o anche con survey targetizzate sul sito in esame.

  4. Quarto passaggio, fare un A/B Test che mette alla prova due varianti di messaggio per vedere qual è il più efficace in termini di conversione. Qui le fasi sono diverse: si parte dalle ipotesi di ottimizzazione, si passa alla progettazione delle varianti, si selezionano le personas nel target di riferimento, si imposta il tool di test per poi passare, una volta concluso, all’analisi dei risultati per capire come hanno performato le varianti.

  5. Quinto passaggio, affidarsi a una piattaforma di crowdtesting e a una community di tester altamente selezionati e profilati a cui sottoporre diversi test come analisi dei competitor, mappa di calore, videoregistrazione delle azioni degli utenti, identificazione dei problemi e ricerca dei bug che possono impedire ai clienti di un sito il raggiungimento di un obiettivo centrale come la conversione.

 

La CRO è un approccio vincente nella strategia di web marketing con un mantra semplicissimo: test, test, test. Solo così il tuo sito può portare conversioni ricche e qualificate e un sensibile aumento del fatturato.