Nel contesto dello sviluppo software, il test management riveste una componente cruciale per assicurare la qualità dei prodotti digitali, garantendo al contempo il controllo su tempi e costi. Adottare un test management efficace permette non solo di identificare e risolvere potenziali bug e difetti prima del rilascio, ma anche di assicurare che il software sia coerente e capace di soddisfare le specifiche e i requisiti. Tuttavia, la gestione dei test spesso risulta complessa e dispendiosa, portando a ritardi e sforamenti di budget.
Proprio per questo motivo, è bene adottare un insieme di buone pratiche che permettano di ottimizzare il processo di testing, migliorare la comunicazione tra i team e mantenere sotto controllo le risorse. Scopriamo, quindi, quali sono le 4 best practice per rispettare tempi e costi nel test management.
Iniziare il percorso di test management sin dalle fasi iniziali del ciclo di vita dello sviluppo del software (SDLC) è cruciale per garantire la qualità e la sostenibilità del prodotto digitale.
Secondo un report del CISQ (Consortium for Information & Software Quality), nel 2022, il costo derivante dalla scarsa qualità del software negli Stati Uniti si è attestato a quota 2,41 trilioni di dollari.
Non solo: il debito tecnico, accumulato a causa di soluzioni a breve termine adottate per risolvere problemi di sviluppo software, che hanno comportato costi nascosti, è risultato essere di circa 1,52 trilioni di dollari. I numeri includono: fallimenti a livello di cybersecurity, inclusi i data breach, fallimenti a livello di operation per 1,81 trilioni di dollari, passando per la ricerca e la risoluzione di difetti nel codice per 607 miliardi di dollari, fino ad arrivare ai sistemi legacy e allo sviluppo di progetti che non hanno mai visto la luce, rispettivamente a 520 e 260 miliardi di dollari.
Questi dati lanciano un chiaro campanello d’allarme e sottolineano, più che mai, l'importanza di pianificare proattivamente per assicurare la qualità del software, fin dall'inizio del processo di sviluppo.
Una pianificazione strategica del testing inizia con la comprensione approfondita dei requisiti del progetto e una stretta collaborazione con gli stakeholder per stabilire gli obiettivi, la qualità del software, le scadenze e il budget.
Per prima cosa, bisogna definire gli ambiti di test, identificando quali componenti del software verranno testate e quali tipi di test saranno necessari, come test funzionali, di integrazione e di regressione. Questa pianificazione abilita la creazione di un piano di test dettagliato al cui interno dovranno essere presenti strategie, risorse, tempistiche e deliverable, con un'attenzione particolare alle metodologie, agli ambienti e agli strumenti da utilizzare. Inoltre, con la definizione dei criteri di accettazione è possibile stabilire a priori le condizioni di successo, specificando sia le metriche qualitative che le condizioni da soddisfare.
In parallelo, è necessaria la definizione delle priorità, elemento imprescindibile per un’accurata gestione delle risorse. Analizzare le componenti del software in un’ottica di identificazione delle aree ad alto rischio e valutarne l’effettivo impatto e la probabilità di fallimento permette di creare una matrice di priorità, così da focalizzare l’attenzione sulle aree maggiormente critiche.
Infine, è importante porre l’attenzione anche sulle funzionalità che hanno maggiore ricadute sugli utenti finali, e utilizzare dati reali per identificare le principali aree coinvolte, per migliorare la definizione delle priorità e la creazione di un piano strategico di testing.
Anche grazie all'automazione dei test è possibile aumentare l’efficacia e l’efficienza del ciclo di sviluppo del software. Infatti, l’automazione rende possibile svolgere rapidamente suite di test ripetitivi e complessi, riducendo così il tempo necessario per individuare difetti e procedere con la loro risoluzione.
L’automazione dei test è un elemento imprescindibile per una strategia di test management di successo. Basti pensare che, secondo i dati del Global Test Management Software Market Growth (Status and Outlook) 2024-2030, il mercato globale dei software di gestione dei test, nel 2023, ha raggiunto una dimensione economica pari a 338,5 milioni di dollari. È previsto, inoltre, un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 9,2%. Tutto ciò porterà a una stima di valore che raggiungerà quota 628 milioni di dollari entro il 2030. Questo trend può essere attribuito a diversi fattori, tra cui l'aumento della complessità del software, la necessità di cicli di rilascio più rapidi e l'adozione crescente di metodologie dei test Agile e DevOps. Le organizzazioni stanno, quindi, riconoscendo l'importanza di una gestione efficace ed automatizzata dei test con l’obiettivo principale garantire la qualità e l'affidabilità del software.
Al fine di attivare il processo di automazione dei test, è tuttavia necessario identificare i test case più idonei, tra cui quelli maggiormente ripetitivi e ad alto rischio.
Accanto all’automazione, un’altra buona pratica nell’ambito del test management è quella relativa all’utilizzo del crowdtesting, la nuova frontiera per il testing.
Il crowdtesting impiega utenti eterogenei (per età, provenienza, tipologia di hardware e software) che, attraverso un approccio fresh eyes, caratterizzato dall’assenza di bias, riescono a rispecchiare con accuratezza la complessità del mondo esterno. In questo modo, può analizzare e identificare, da vicino e in modo oggettivo, tutti gli elementi che potrebbero aver generato problemi nell’esperienza utente, e apportare le modifiche necessarie.
Nel contesto del test management, anche l’attivazione di sistemi di monitoraggio e reportistica avanzata riveste un ruolo critico per garantire la qualità del software e l'efficienza dei processi di testing. Questa pratica utilizza strumenti avanzati e procedure mirate a mantenere un controllo continuo sullo stato dei test e sull'andamento del software durante lo sviluppo e il rilascio.
Il monitoraggio costante consente di individuare tempestivamente i problemi nei test e nel software, fornendo un feedback immediato ai team di sviluppo e testing. Ciò è cruciale negli ambienti Agile e DevOps, dove la rapidità dei cicli di rilascio richiede una risposta immediata agli errori e alle anomalie, portando vantaggi tangibili come:
Per quanto riguarda gli strumenti e le best practice per abilitare un monitoraggio costante ed efficace nel test management, è fondamentale adottare approcci e strumenti chiave tra cui:
Un’ulteriore buona pratica nel test management è l’iterazione dei test, ovvero cicli ripetuti di pianificazione, esecuzione dei test, valutazione dei risultati e miglioramento delle strategie di testing. Un vero e proprio processo dinamico grazie a cui adattare continuamente le attività di testing in risposta alle evoluzioni del software, ai feedback degli utenti e ai cambiamenti nei requisiti, consentendo alle aziende di rimanere competitive e reattive.
Affrontare tempestivamente i problemi di qualità attraverso il miglioramento continuo aiuta, infatti, a gestire il debito tecnico, riducendo i costi futuri di manutenzione e migliorando la sostenibilità del software nel tempo. Integrare cicli iterativi non solo ottimizza l'efficienza operativa, riducendo i rischi associati al software, ma supporta anche la creazione di una cultura di miglioramento continuo all'interno dell'organizzazione.
Riassumendo, con l’attivazione di metodologie robuste e strumenti avanzati di test management puoi assicurare il successo dei tuoi progetti, e, allo stesso tempo, migliorare significativamente la soddisfazione dei tuoi clienti e rafforzare la tua posizione su un mercato globale sempre più competitivo.
Il test management non è solo un processo tecnico, ma un elemento strategico fondamentale, che contribuisce alla creazione di software di alta qualità. Questo approccio assicura un vantaggio competitivo duraturo e promuove anche una crescita sostenibile nel lungo termine, mantenendo il miglior equilibrio tra efficacia, efficienza e controllo dei costi, durante tutto il ciclo di vita del prodotto.