UX & UI

La UX, un bicchiere e un giovedì sera

Tutto quello che ci circonda è UX. Anche il bicchiere al KFC di giovedì sera. Quella che vedete è la foto che ha scattato un collega ieri sera.


Tutto quello che ci circonda è User Experience. Anche il bicchiere al KFC di giovedì sera. 

Disclaimer: questo post non ha lo scopo di attaccare KFC. La grafica è voluta da un regolamento europeo di luglio 2021.

Quella che vedete è la foto che ha scattato un collega a cena ieri sera. Me l'ha mandata scrivendo "Vale, tu che ne sai di UX, sono io o c'è qualcosa di non troppo chiaro in queste icone?". Secondo me qualcosa di strano c'era, ma ormai il mio giudizio era viziato da un bias.  Era rimasta un'unica cosa da fare: chiedere a degli occhi nuovi come interpretavano queste icone (o per farla breve, Ask the Crowd).

Vi anticipo che anche la community è rimasta un po' confusa da queste icone, che dovrebbero invece trasmettere un messaggio molto chiaro: ricicla questo bicchiere!

Le emozioni e la UX

La UX è sotto ogni punto di vista guidata dalle emozioni e da sentimenti che possono essere percepiti dall’utente come stimoli positivi o negativi prima, durante e dopo l’uso di un servizio o prodotto. 

Tutto quello che ci circonda è User Experience, dicevo, e bisogna fare molto attenzione a quello che comunichiamo e a come lo comunichiamo. È proprio per questo motivo che l’insieme degli elementi che compongono l’interfaccia può essere vista o percepita dall’utente come un elemento negativo o positivo. 

Vediamo nello specifico, ma prima un disclaimer: questo non va considerato come uno studio di UX. Avevamo una teoria e abbiamo voluto provarla sui fresh eyes della nostra community, il Crowd. Per farlo abbiamo coinvolto alcuni tra gli utenti più attivi e in poche ore abbiamo capito che la confusione non era solo la nostra.

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La psicologia dei colori

I colori hanno diversi effetti sulla psicologia delle persone. Attivano dentro di noi emozioni e sentimenti comuni, anche e soprattutto all’interno di una buona esperienza d’uso.

La percezione visiva ha un grande ruolo all’interno della comunicazione. Grazie allo studio della Gestalt sappiamo che il sistema nervoso è predisposto ad accorpare, mediante meccanismi innati, gli elementi costitutivi degli stimoli sensoriali sulla base di alcune regole fondamentali, definite principi dell’organizzazione percettiva1 (badate bene: la codifica degli elementi avviene in frazioni di secondo).

Esaminiamo ora più nel dettaglio l’immagine che ci ha spinto a questa riflessione.

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1. Il rettangolo nero

La prima cosa che l’occhio umano percepisce e legge istintivamente è la scritta all’interno di un rettangolo nero. 

Gerarchicamente la scritta nel rettangolo nero funge da base e istintivamente l’occhio tende a riconoscere e a trovare subito la chiave di una lettura più veloce nella forma più semplice. Questo perché l’occhio, secondo la regola del movimento comune, ha la tendenza a vedere come parte di un unico oggetto gli elementi di uno stimolo che muovono nella stessa direzione (come una scritta nel rettangolo). Inoltre, per via alla regola della Simmetria, il nostro sistema percettivo organizza gli stimoli nella forma più semplice, ordinata, simmetrica, regolare e prevedibile possibile.

Successivamente ci soffermiamo a leggere la scritta: “Plastica nel prodotto.”

Come se non fosse del tutto chiaro la nostra attenzione si sposta sulla parte superiore alla scritta, dove sopra sono state inserite due immagini che rappresentano due scene diverse rappresentate con colori diversi. 

 

2. Il quadrato rosso

Il primo quadrato, quello rosso, istintivamente ci fa pensare a qualcosa di sbagliato. Questo perché prima ancora di codificare l’immagine il nostro cervello percepisce prima il colore leggendolo come un segnale di pericolo, perché rosso. Una volta focalizzata l’immagine la mente legge un segnale a lui riconosciuto, da quello che è chiamato modello mentale, e codifichiamo come comune il simbolo con il segno di divieto.  

Sotto al simbolo, vediamo una mano e un oggetto stropicciato a terra. La posizione e la conformazione dell’icona della mano fanno percepire l’azione di raccogliere l’oggetto piuttosto che di comunicare “è vietato gettarlo”!

Anche i nostri utenti sono rimasti un po' confusi. 

"Il problema è nella prima immagine perché non si capisce se la mano sta buttando o sta raccogliendo, il bicchiere, e il divieto rende ancora più incomprensibile il gesto"

"Mi trasmette un divieto, quello di buttare il bicchiere dove capita! E mi da una buona prima impressione perché lo vedo come un "aiuto" per l'ambiente. Anche se non è proprio chiaro"

"Penso significhi di non gettare a terra il bicchiere"

 

3. Il quadrato blu

Premesso che il blu nella comunicazione è l’espressione di fiducia, calma, della rete e della stabilità, non capiamo come sia possibile che ci sia una tartaruga morta.

Secondo i nostri utenti, l'icona è "fraintendibile", anche per via dell'accostamento con il quadrato rosso.

"Io lo interpreterei come un ulteriore divieto: se gettato nel mare galleggerebbe generando altro rifiuto non ecologico. Trovo strano sia in azzurro e senza divieto, evidentemente vuole dire qualcosa d'altro, ma riporto la mia prima impressione."

"Sinceramente il blu mi trasmette quasi la possibilità di poter gettare rifiuti in mare, non lo trovo molto chiaro"

"Da un lato la tartaruga sembra triste / morta quindi sembra pericoloso ma in contrapposizione con il divieto di prima sembra che si sciolga in acqua e che sia proprio quello il comportamento da tenere"

"A mio dire l'immagine non è abbastanza chiara, e il messaggio poterebbe essere frainteso."

"La contrapposizione rosso blu fa pensare che uno sia il comportamento corretto e uno quello sbagliato anche se poi nel riquadro blu si nota subito che si tratta sempre di un comportamento da non seguire. Alla fine il risultato è centrato ma potrebbe essere frainteso momentaneamente"

"È chiara la prima parte, la seconda non lo è per nulla ed è passabile di fraintendimenti e goliardia"

"Il riquadro rosso è più chiaro per il simbolo di divieto, il secondo non è altrettanto chiaro perché non c'è un simbolo di divieto né di riciclo"

 

Quanto è chiara la comunicazione?

Poco, secondo i nostri utenti. Abbiamo chiesto quanto fosse chiara l'immagine rispetto al messaggio di "non gettarlo per terra: se non riciclato inquina il mare" e la media delle risposte è stata 2,9 su 5 (dove 1 per niente chiaro, 5 molto chiaro).

2,9 stelle su 5

Insomma: abbiamo bisogno di semplificare per aiutare l’utente a leggere velocemente ma soprattutto a capire cosa vogliamo comunicargli. Inserire elementi come la mano, la tartaruga e i due colori ha lasciato noi e i nostri utenti confusi e ci ha causato un grande sforzo cognitivo non necessario. 

Parole chiave: comunicare con semplicità! 

 

“Looking at WHAT people do it is the PAST, understanding WHY they do it is the FUTURE.”

PS: Abbiamo parlato qui di Test del Packaging!

 

Riferimenti

1 Interaction Design Foundation

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