Le nuove frontiere del crowdtesting - Il blog di Unguess

Verifica dell'accessibilità del sito: come fare i test con gli utenti

Scritto da Laura Villa | 29-ott-2020 23.00.00

La verifica dell'accessibilità del sito, che rientra all'interno della categoria dei test di usabilità, è una tipologia di test meno comune. Dal momento che entro la fine del 2020 un quinto della popolazione dell'UE presenterà qualche forma di disabilità[1], la verifica dell’accessibilità del sito si rivela essere un aspetto prioritario sia durante la fase di sviluppo che in quella di rilascio. Lo scopo è quello di esaminare se il sito sia o meno accessibile anche da persone con disabilità, in quanto il web non deve presentare barriere e differenziare gli utenti sulla base delle loro abilità mentali o fisiche, ma dev’essere uno strumento inclusivo. A tal fine, enti come il W3C e l’Unione Europea hanno definito degli standard specifici che, se rispettati, garantiscono un sito accessibile.

 

Inoltre, negli ultimi anni, l’introduzione di nuove funzionalità software su dispositivi come smartphone e computer, permette a persone con disabilità di navigare più agevolmente sul web fruendo di servizi e piattaforme. Esempi di queste funzionalità le riscontriamo nel mondo Apple[2] su iOS e MacOS, ma anche in ambito Windows[3] e Android[4].

Pertanto, con il fine di attirare e soddisfare questi nuovi potenziali clienti, molte aziende stanno intraprendendo percorsi di verifica dell'accessibilità con utenti reali, così da riuscire ad analizzare accuratamente i propri siti e colmare eventuali gap a livello di accessibilità.

 

Le linee guida dell'accessibilità

I principi di accessibilità hanno come base le linee guida del World Wide Web Consortium (W3C). Nel documento del W3C, intitolato Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), sono illustrate in modo strutturato e completo tutte le singole tematiche a cui gli sviluppatori potrebbero trovarsi di fronte, così da poterle implementare correttamente.

Anche la nuova direttiva European Accessibility Act stabilisce nuovi requisiti minimi di accessibilità nell'ambito dell'Unione Europea, per una vasta gamma di prodotti e servizi, siti web inclusi. La Direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019, oltre a introdurre nuovi requisiti di accessibilità in caso di appalti pubblici e a stabilire sanzioni[5] in materia, impone agli operatori economici l'obbligo di mettere in atto misure correttive immediate, o a ritirare il prodotto, se non soddisfa i requisiti di accessibilità.

Al tempo stesso, le Organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità coprono un ruolo di primo piano, in quanto coinvolte nel processo di attuazione della direttiva.

 

Tra i requisiti di accessibilità viene richiesto di rendere disponibili le informazioni attraverso più di un canale sensoriale, presentarle in modo comprensibile, in modalità percepibili per gli utenti, oltre a fornire caratteri di dimensioni e forme idonee, tenendo conto delle condizioni d’uso prevedibili, utilizzando un contrasto sufficiente, nonché una spaziatura regolabile tra lettere, righe e paragrafi. Alla luce di questi requisiti, lo sviluppo dei siti web dovrà essere realizzato in modo coerente e adeguato, facendo sì che siano percepibili, utilizzabili, comprensibili e solidi.

Sotto il profilo temporale, il termine di recepimento per i singoli Stati è fissato al 22 giugno 2022, mentre l’applicazione riguarderà tutti i prodotti immessi sul mercato e ai servizi forniti ai consumatori dopo il 28 giugno 2025.

 

Verifica accessibilità sito, gli utenti come fattore chiave

Le metodologie di testing possono essere diverse e basarsi sulle differenti tipologie di disabilità a livello visivo, psichico, cognitivo, di alfabetizzazione o udito. Per verificare e analizzare l'accessibilità sito vi sono due diversi tipi di testing: automatizzato o manuale con utenti reali.

 

Il limite del testing automatico 

Se in passato il testing automatizzato, o Test Automation, poteva essere una soluzione, oggi l’utilizzo di questi strumenti non è più sufficiente considerata l'impossibilità di simulare situazioni reali e l’ampia varietà di dispositivi, configurazioni software e reti presenti.

 

Mettere gli utenti al centro 

Affiancare test automatici a quelli svolti con utenti reali risulta, quindi, indispensabile. Quest’ultima tipologia di test può però rivelarsi molto impegnativa se i tester non hanno familiarità con le disabilità. La soluzione è lavorare direttamente con persone disabili, che hanno specifiche esigenze e conoscono per esperienza diretta quali sono le criticità e le limitazioni del web. Così facendo, è possibile individuare e comprendere appieno le vere sfide da affrontare e, di conseguenza, quali modifiche e migliorie apportare.

 

Il crowdtesting e l’accessibilità

Per rispondere a pieno a quanto stabilito dalla normativa e alle esigenze degli utenti, gioca un ruolo di spicco il crowdtesting. Questa metodologia consente di avere a propria disposizione, in qualsiasi momento, gruppi di utenti eterogenei, profilati e selezionabili in base alle caratteristiche del proprio target, che possono effettuare in brevissimo tempo tutti i test necessari per la verifica dell’accessibilità del sito.

 

Tra i punti di forza del crowdtesting, oltre a un approcciofresh eyes” che i test svolti internamenti dagli sviluppatori non possono garantire, vi è la possibilità di selezionare tester con diverse tipologie di disabilità, portatrici dunque di specifiche esigenze e conoscenze. L’output di un test di questo tipo è un’analisi dettagliata delle problematiche e feedback capaci di illustrare minuziosamente potenziali problemi sia sulla base delle linee guida, ma anche dell’esperienza pregressa.

 

Per un’azienda, appoggiarsi al crowdtesting di UNGUESS significa quindi una più semplice e rapida verifica dell’accessibilità, così da avere online un sito inclusivo e capace di supportare le diverse tipologie di disabilità degli utenti.

 

Test con gli utenti, la soluzione per i problemi di accessibilità

La verifica dell’accessibilità del sito non deve essere più un approccio "una tantum", bensì tramutarsi in una metodologia di sviluppo per mantenere un impegno continuo, così da garantire la perfetta aderenza alle linee guida emanate da W3C e dall’Unione Europea.

 

Applicare il crowdtesting per verificare l'accessibilità del sito è un processo che non richiede ingenti risorse economiche e di tempo. Il meccanismo di pagamento a commissione è capace di minimizzare i costi e, nel frattempo, i team di sviluppo possono continuare a focalizzarsi sul codice ricevendo feedback utili per migliorare l'esperienza di utilizzo e risolvendo tutti i problemi di accessibilità riscontrati.

 

[1] https://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=1137

[2] https://support.apple.com/accessibility

[3] https://www.microsoft.com/en-us/accessibility/windows?activetab=pivot_1%3aprimaryr2

[4] https://support.google.com/accessibility/android/answer/6006564?hl=it

[5] “Le sanzioni tengono conto dell’entità della non conformità, compresi la sua gravità e il numero di unità di prodotti o servizi non conformi interessati, nonché del numero di persone colpite.” Art. 30, Comma 4, Direttiva (UE) 2019/882