Software Development & Testing

Beta testing, perché farlo e come ottenerne tutti i vantaggi

Scopri come il beta testing ti permette di migliorare la qualità del tuo prodotto e perfezionare l’esperienza utente prima del lancio


Il beta testing è un elemento chiave nel ciclo di sviluppo del software. A differenza della fase alpha, che valuta internamente bug e problemi tecnici sulle varie funzionalità del prototipo, qui il prodotto è (quasi) pronto per andare live o per essere commercializzato, ma l’azienda decide di eseguire ulteriori test in condizioni reali. Così, coinvolge i beta tester, fornisce loro il prodotto e comunica i principali obiettivi del test, lasciandoli liberi di usare il software come farebbero gli utenti finali e di fornire un feedback autentico e dettagliato, da cui scaturirà un fine tuning finale e il lancio del prodotto.  

 

Di beta testing non ce n’è uno solo 

Nonostante qualsiasi sistema software sia soggetto a molteplici test interni, quello che manca è un elemento essenziale, ovvero la prospettiva dell’utente 

Quando parliamo di applicazioni mobile, poi, le prestazioni possono differire a seconda del sistema operativo, del terminale usato dall’utente, ma anche dal luogo da cui si collega. Il beta testing è la valutazione del software vista dal punto di vista dell’utente, realizzata con le “sue” regole e i suoi parametri, al di fuori degli ambienti di test in senso stretto. 

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Fonte: Medium

La prima cosa da definire nel beta testing è il suo scope, che è sia l’obiettivo che il raggio d’azione. Un’applicazione pronta per il mercato può essere infatti valutata sotto diversi aspetti. L’azienda dovrebbe sempre restringere il campo a ciò che realmente interessa: dal punto di vista tecnico, per esempio, attraverso il beta testing vengono scovati i cosiddetti hidden bug, ovvero gli errori che sfuggono ai tool di testing automatizzati. Buona parte dei feedback dei beta tester riguarda proprio bug sconosciuti fino a quel momento.  

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Il beta testing non è per forza, o solo, tecnico. Può infatti essere indirizzato all’usabilità del software, e in tal caso gli insight sulle aspettative e le esigenze degli utenti assumono un ruolo chiave.  

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Fonte: Top Design Firms

Può servire anche per valutare specifiche feature, la soddisfazione dell’utente e/o il cosiddetto market fit, ovvero la capacità dell’applicativo di rispondere alle esigenze specifiche del mercato.  

Tutto questo si ottiene usando, o meglio facendo usare il prodotto in condizioni reali, tutti i giorni e senza vincoli derivanti da un ambiente controllato e da parametri definiti. Questo è il beta testing.  

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Come impostare un beta testing efficace

Indirettamente, abbiamo già citato la prima fase del beta testing, ma ora vediamo il processo nel suo insieme.  

  1. Prima di qualsiasi attività pratica, vanno definiti lo scopo e il raggio d’azione del test. Ampliarli troppo rischia di renderlo dispersivo. D’altronde, l’azienda arriva al beta testing dopo aver già condotto diverse prove interne, e ha quindi già un’idea precisa dell’obiettivo dell’indagine. 
  2. La scelta dei tester deve ovviamente riflettere le esigenze emerse nella fase precedente. A meno che non si tratti di un beta testing puramente tecnico e orientato a rilevare i bug nel codice, la selezione dei tester dovrebbe rappresentare la propria target audience: a seconda degli obiettivi, bisogna identificare persone con diversi livelli di maturità digitale, magari operanti su geografie differenti, dotati di diversi sistemi hardware e con diversa esperienza su applicativi analoghi a quello dell’azienda. Solo così i risultati saranno attendibili.

  3. Anche quanti beta tester ingaggiare è un tema chiave, perché ci dovrebbe essere sempre una giusta proporzione tra la varietà degli utenti e la capacità dell’azienda di gestire bene i feedback. Inoltre, visto che il team di tester è rappresentativo degli utenti del prodotto, più l’applicazione si rivolge a un pubblico ampio ed eterogeneo (es, un eCommerce), maggiore sarà la quantità di tester coinvolti. 

  4. Ai tester vanno fornite tutte le informazioni e i materiali necessari per fare bene il lavoro: scopo dell’indagine, modalità di utilizzo del prodotto, istruzioni, guide, feedback attesi, eventuali incontri programmati, survey. Durante il corso del test, è sempre utile mantenere un canale di comunicazione aperto con i tester, per rispondere a eventuali problematiche e indirizzare correttamente il loro tempo sui “quesiti” cui dare risposta. 

  5. La raccolta e l’analisi dei feedback non solo conclude il percorso, ma pone le basi per le fasi successive di sviluppo e miglioramento del prodotto prima del rilascio finale, sia sotto il profilo tecnico che di esperienza utente. 

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