UX & UI

Back to Office 2025: rendere il rientro più fluido per UX, qualità software e cybersecurity

Scopri come UX, qualità del software e cybersecurity possono rendere il rientro in ufficio nel 2025 più fluido e sicuro.


Settembre è il mese del ritorno. Agende che si riempiono, progetti che ripartono, strumenti digitali che tornano al centro della quotidianità.
Ma il “back to office” non si gioca più soltanto tra scrivanie e sale riunioni: oggi la vera sfida è digitale.

Una password dimenticata, un bug mai risolto, una dashboard confusa o una mail di phishing ben costruita possono rallentare un’intera squadra.
Ecco perché tre leve – UX, qualità del software e cybersecurity – diventano essenziali per garantire un settembre fluido, produttivo e sicuro.

UX: il lavoro ibrido inizia dall’esperienza digitale

Il ritorno dalle vacanze è già abbastanza impegnativo. Se a questo si aggiungono strumenti interni poco intuitivi, la frustrazione è assicurata.
Secondo McKinsey, il 65% dei dipendenti ritiene che strumenti digitali più semplici migliorerebbero la produttività aziendale. Un dato che non sorprende: basta un login complicato o un flusso mal progettato per far perdere tempo (e motivazione).

Le aziende che funzionano meglio sono quelle che sanno anticipare le frizioni:

  • Onboarding guidati, che evitano errori ai nuovi assunti.

  • Dashboard personalizzate, che mostrano subito le attività più rilevanti.

  • Micro-interazioni intelligenti, come notifiche contestuali o checklist automatiche, che accompagnano l’utente senza distrarlo.

    Per approfondire questo aspetto, esplora il nostro white paper The Impact of User Experience

L’esperienza UNGUESS: con il testing collaborativo della community Tryber, i team possono osservare come utenti reali interagiscono con i loro strumenti, scoprendo bug nascosti e ostacoli UX che altrimenti resterebbero invisibili.

 

Software Quality: bug interni, grandi problemi

Il rientro in ufficio mette sotto stress applicazioni interne, tool di collaboration, portali HR. È proprio in questi momenti che un bug non rilevato può trasformarsi in un collo di bottiglia.

Il crowdtesting si è affermato come soluzione concreta per ridurre il rischio: una rete di tester diversificati è in grado di individuare difetti su device, browser e sistemi operativi differenti – molto più velocemente rispetto ai team interni.

L’approccio UNGUESS: campagne di test rapide e distribuite permettono alle aziende di verificare la stabilità delle app prima del rientro, così da evitare rallentamenti proprio quando la produttività deve accelerare.

 

Cybersecurity: settembre, il mese caldo per gli attacchi

Settembre non è solo sinonimo di rientro in ufficio: è anche uno dei periodi preferiti dai cyber criminali, con un aumento del 20% delle campagne di phishing a settembre rispetto alla media annuale. Il motivo? I dipendenti sono meno attenti dopo le vacanze e più esposti a errori banali.

La difesa non può essere lasciata al caso:

  • Formazione continua per riconoscere e segnalare tentativi di phishing.

  • Penetration test bug bounty per scovare vulnerabilità concrete.

  • Sistemi di alert proattivi per ridurre i tempi di reazione.

L’esperienza UNGUESS: grazie alla community di ethical hacker, le aziende possono simulare attacchi reali in ambienti sicuri, individuando punti deboli prima che vengano sfruttati.

 

Takeaway: come affrontare il rientro senza intoppi

Per un back to office efficace, le aziende dovrebbero puntare su tre pilastri:

  • UX: interfacce intuitive e testate con utenti reali.

  • Software Quality: strumenti interni collaudati e privi di bug.

  • Cybersecurity: prevenzione e simulazioni realistiche contro gli attacchi.

 

Il ritorno al lavoro è sempre una sfida, ma se gestito bene diventa anche un’occasione: quella di ripensare la digital experience aziendale come leva di produttività e benessere.

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